Non vede ma vuole navigare: FIA e Aci Sport lo respingono
Francesco Cozzula è al quinto anno di battaglia personale e non si arrende. Il copilota di Osilo, disabile ipovedente balzato alle cronache per i suoi eccellenti risultati sportivi e per la sua lotta che lo contrappone a due federazioni, quella internazionale e quella italiana di automobilismo, che sostengono di non poterlo autorizzare alle competizioni.
Dal 2017, “le due federazioni mi impediscono nei fatti di fare lo sport che più amo e che ho dimostrato di saper fare per undici anni, grazie alla partecipazione a 69 gare dove ho conquistato anche titoli importanti. Sono l’unico navigatore rally, l’unico disabile visivo ad aver raggiunto questi traguardi”.
Cozzula affida ad una nota stampa la sua rabbia. “Non mi do per vinto e quotidianamente penso a quale azione possa far cambiare idea a chi sta nelle stanze dei bottoni di due federazioni che si fanno portavoce del valore di integrazione e sostegno ai disabili, ma che con i fatti chiudono la porta a una categoria di disabili”.
Cosa c’è di nuovo nella vicenda Cozzula?
A gennaio ci sono state diverse tappe importanti. Mercoledì 13 gennaio la Giunta Sportiva Aci Sport ha discusso il caso di Francesco per l’ennesima volta e da notizie giunte di straforo nulla di buono è scaturito. Il nostro Francesco il 19 gennaio ha chiesto in via ufficiale di conoscere quanto è stato detto nella seduta della giunta sportiva, “ma non è arrivata nessuna risposta. mi domando: perché questo silenzio? Cosa c’è da nascondere?”.
Giovedì 14 gennaio Francesco si è sottoposto alla visita di idoneità medico sportiva per la pratica dello sport automobilistico navigatore rally H. Anche questo anno la visita è stata superata con successo, “come avviene dall’anno 2005”. Nella stessa giornata è stata inviata tramite PEC ad Aci Sport la richiesta di Francesco di poter avere la licenza di navigatore rally H disabile, ma ad oggi nessuna replica.
Venerdì 15 gennaio, Francesco ha ricevuto dall’Istituto di Medicina dello Sport del CONI la relazione medica della visita effettuata in data 13 giugno 2017. Cosa c’è scritto nella relazione rilasciata a Cozzula? “In base alle conclusioni dei nostri specialisti oculista e neurologo, il soggetto presenta evidenti limitazioni oftalmologiche. Si rimanda al GDL Medico ACI per le debite conclusioni”.
“Questo documento mi è stato consegnato dopo cinque anni, e non comprendo il perché della mancata consegna negli anni precedenti, a fronte delle molteplici richieste fatte al CONI e ad Aci Sport”. Sabato 16 gennaio Francesco ha inviato un telegramma al presidente della federazione sportiva internazionale FIA Jean Todt chiedendo di poter parlare con lui. Ma, ovviamente nessuna risposta, anche perché sono passati appena dieci giorni e soprattutto perché Jean Todt in una situazione del genere non è la persona indicata a risolvere il problema.
In ogni caso, dominato dalla rabbia, Francesco Cozzula ha scritto a tutti i consiglieri regionali della Sardegna: Francesco Agus, Andrea Mario Biancareddu, Laura Caddeo, Sara Canu, Roberto Caredda, Emanuele Cera, Giovanni Chessa, Michele Ciusa, Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini, Salvatore Corrias, Michele Cossa, Carla Cuccu, Valerio De Giorgi, Roberto Deriu, Michele Ennas, Elena Fancello, Domenico Gallus, Gianfranco Ganau, Dario Giagoni, Eugenio Lai, Gianfranco Mariano Lancioni, Roberto Franco Michele Li Gioi, Diego Loi, Pietro Maieli, Desirè Alma Manca, Ignazio Manca, Alfonso Marras, Annalisa Mele, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi, Pietro Moro, Francesco Paolo Mula, Antonio Mario Mundula, Francesco Mura, Giorgio Oppi, Maria Laura Orrù, Michele Pais, Antonello Peru, Fausto Piga, Rossella Pinna, Andrea Piras, Valter Pischedda, Antonio Piu, Pierluigi Sai, Aldo Salaris, Gian Franco Satta, Giovanni Antonio Satta, Giovanni Satta, Stefano Schirru, Gian Filippo Sechi, Alessandro Solinas, Christian Solinas, Francesco Stara, Giuseppe Talanas, Stefano Tunis, Fabio Usai, Alessandra Zedda e Massimo Zedda.
Nella mail inviata ai politici sardi, manco a dirlo, c’è la storia di Cozzula e tutti i documenti che la caratterizzano, e chiede di poter essere ascoltato e aiutato. Se anche questo andrà a vuoto si vedrà. “Imbarazzante e frustrante – dichiara Francesco – che nessuno mi voglia ascoltare, assurdo che due federazioni non diano a noi disabili visivi l’opportunità di fare sport come è stata data ai ragazzi in sedia a rotelle”. Esatto, perché il problema non è solo di Cozzula, ma di tutti i disabili visivi.
“In undici anni e con 69 gare abbiamo dimostrato con i fatti che noi possiamo gareggiare come i nostri colleghi disabili. A ogni loro obiezione ho replicato con dati e fatti e loro fanno finta di non sentire. Inspiegabile perché non approfondiscano il caso, essendo un’unicità. In questo paese serve fare azioni plateali per ottenere qualcosa o serve avere la fortuna che qualche programma televisivo ti dia la possibilità di farti sentire”.
Il problema di fondo è che diventa inutile guardare al passato nell’ottica in cui prima erano in vigore determinate regole e adesso ce ne sono altre. E in nome della sicurezza vengono fatte rispettare. Poi possono piacere o non piacere, ma ci sono. E d’altra parte, fino ad ora non si è mai vista una prescrizione medica che imponga o autorizzi l’iscrizione ad Aci Sport.
Augurando a Francesco Cozzula il meglio, suggeriamo di rivolgersi alla UISP o a qualche altro Ente di promozione sportiva che sarà ben lieto di accoglierlo in manifestazione più consone e meno veloci dei rally attuali.