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Neuville: “Il WRC sta vivendo momenti critici”

thierry neuville

Il pilota belga si espone in prima persona, dando voce alle preoccupazioni che da tempo alleggiano sul Mondiale Rally

I numeri, quelli freddi e inconfutabili sono sotto gli occhi di tutti. Le Rally1, in termini prettamente numerici sono state un flop (si viaggia dalle 8 a massimo 10 vetture a gara) e i costi per le Case costruttrici sono esplosi.

Sulla crisi che sta attraversando il Mondiale WRC è intervenuto Thierry Neuville, che nel giro di pochi giorni ha tirato due stoccate niente male a Promoter e FIA. Ma andiamo con ordine, il pilota belga, da prima si era esposto in maniera pubblica su Twitter, dove aveva commentato un tweet apparso sulla pagina di Autosport. Il post pubblicato dalla rivista britannica recitava: “Quale delle seguenti Case vi piacerebbe veder tornare nel WRC?”.

Il post, come naturale attendersi, ha scatenato la fantasia dei lettori, ma tra tutte le risposte spicca senza dubbio proprio quella del pilota belga, che risponde in maniera molto piccata: “Domanda sbagliata! Quella giusta per iniziare dovrebbe essere: Possono i promotori del WRC e la FIA mantenere i costruttori attuali (2 e mezzo) nel WRC?” – Insomma un vero e proprio missile terra-aria, arrivato alla FIA e al WRC Promoter da un “fuoco amico” e non come spesso accade da media e appassionati che già da tempo sono critici verso la gestione del Mondiale Rally da parte delle istituzioni del motorsport.

Ma il discorso del pilota Hyundai è molto più ampio e di enorme respiro e va a ricercare alla fonte i problemi che attraversano il Mondiale Rally. “Stando a quello che percepisco io, il Mondiale WRC è arrivato ad un punto critico – dichiara il belga al sito motorsport.com –. Sono nei rally da tanto tempo e ho tanta esperienza. Il Covid, ha colpito duramente il WRC, questo è certo. Prima della pandemia il Mondiale attraversava un bel periodo di forma, ora invece è finito in un burrone”.

Dati alla mano, il belga ha perfettamente ragione: il quadriennio 2017-2020, quello dell’avvento delle “Plus” per intenderci, è stato un periodo d’oro per il Mondiale. Nonostante la diffidenza iniziale da parte di addetti ai lavori e appassionati, le WRC+ hanno fatto da subito breccia nel cuore di tutti, dando nuovamente vita ad campionato molto interessante sia dal punto di vista sportivo e mediatico, sia dal punto di vista dello spettatore che era tornato ad affollare le prove speciali.

“Ho la sensazione – prosegue Neuville – che nessuno si sia reso conto di quanto sia delicato questo momento. Ma come pilota lo puoi capire anche dalla presenza dei media che vedi in prova. E questo posso avvertirlo anche in Belgio. A nessuno interessa più il WRC. Percepisco, inoltre, come il coinvolgimento dei Costruttori sia differente rispetto a ciò che accadeva in passato. Ci sono un sacco di cose che mi fanno capire che le cose non stanno andando per niente bene, c’è bisogno di una reazione”.

“Ma il punto non è solo questo, se guardiamo alla F1 abbiamo potuto notare che il regolamento è stato cambiato in corsa. Parlo del nuovo format di gara introdotto a Baku, mettendo al venerdì le qualifiche e dedicando la giornata di sabato alla sprint race. Anche la MotoGPaggiungeha saputo cambiare format, introducendo la sprint-race, mentre nei rally non ci sono stati cambiamenti. Viviamo in un momento storico dove nessuno vuole più seguire le vetture correre dentro una foresta, certo vederle dal vivo è spettacolare, ma in TV non è la stessa cosa. Penso che FIA e WRC Promoter, che investono soldi, vogliano anche vedere un ritorno di immagine”.

Il pilota belga, alla domanda su cosa si dovrebbe fare per migliorare la situazione ha dichiarato: “Ci sono tante fattori, ma per me la prima cosa che deve essere fatta sono riunioni, brainstorming per cercare di capire come possa essere più giusto muoversi. Sono sicuro che i team abbiano i feedback giusti e se quelle riunioni fossero fatte, allora questi feedback verrebbero condivisi – commenta il driver belga –. A volte anche i piloti hanno delle buone opinioni ed essendo in questo sport da tanto tempo, forse a volte anche piloti e team potrebbero essere presi in considerazione per la promozione del Mondiale. Ci sono tante cose che possono essere interessanti. Non ne voglio parlare ora, ma sì, ho qualche idea”.