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Neuville contro la riduzione delle giornate di test, ma Evans e Ogier…

Neuville, Croazia 2022

Il pilota belga si scaglia contro la decisione di ridurre le giornate di test, i team studiano le gare nazionali per far allenare i propri equipaggi.

La diminuzione delle giornate di test decisa dalla FIA ha scatenato reazioni negative da parte di team ed equipaggi. La Federazione per questo 2023 ha deciso di ridurre le giornate di test portandole da 28 a 21 (7 giornate per equipaggio per i team con tre vetture), decisione che nella logiche dei federali è stata presa per far “risparmiare” i team. Il pensiero espresso dalla FIA è molto semplice, meno giornate di test uguale minori costi per le due Case e mezzo impegnate nel Mondiale WRC.

Alcuni team e alcuni piloti non sono d’accordo, in prima linea un po’ tardiva (siamo ormai a febbraio) c’è il belga Thierry Neuville che ha definito la decisione come ridicola. “E’ una scelta ridicola – commenta il belga – ventuno giorni di test non sono sufficienti per una stagione con tredici rally. Non penso che questa decisione possa portare un reale risparmio di denaro. I team stanno mandando i loro equipaggi nei rally nazionali e questo sì che farà aumentare i costi e porterà via tanto tempo sia agli equipaggi sia a tutto il team”.

C’è da dire la partecipazione di team ufficiali alle gare nazionali è pratica vecchia, già negli anni ’80 e ’90 le Case correvano diverse gare “locali” per preparare al meglio gli eventi iridati. Basti pensare al team Lancia che correva con i suoi equipaggi al Costa Smeralda oppure Madza, Ford e Toyota che correvano l’Audi Sport Rally in Galles. A riportare in auge questa pratica è stato il Andrea Adamo, il piemontese nelle stagioni 2020 e 2021 ha portato gli equipaggi di casa Hyundai Motorsport (tra cui Neuville) ha correre diverse gare in Italia (Ciocco, Targa Florio, Alba, Roma Capitale, Sanremo), Estonia e Belgio.

Ma non tutti i piloti si sono detti contrari a questa decisione da parte della FIA, di sfida ha parlato Elfyn Evans, il gallese di casa Toyota ha detto che questa decisione non è ideale se si deve lavorare su una determinata parte o componentistica della vettura, ma allo stesso tempo è una sfida alla pari per tutti i team.

Simile anche la posizione del fresco vincitore del Monte Carlo, Sébastien Ogier: “Questa decisione fa parte di una programmazione atta alla riduzione dei costi, quindi ha un’effetto positivo. I giorni di test sono molto importanti per preparare al meglio le gare, una riduzione comporta il dover lavorare più velocemente per trovare subito la giusta quadra. Sarà una bella sfida, soprattutto per gli equipaggi più giovani, che con poca esperienza alle spalle dovranno raccogliere dati e informazioni in poco tempo”.