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N5 Italia fucina di talenti

N5 Italia

A vincere, dopo una gara decisasi sull’ultima delle quattro prove speciali, sono stati Emanuele Silvestri ed Andrea Guerretti sulla pluripremiata e plurivincente Citroen DS3 dei Power Brothers, che hanno gestito tutte e quattro le N5 al via.

A fare notizia per tutto il weekend è stata però la partecipazione di due giovanissimi: Alberto Spagolla con Giuseppe Zamboni (Ford Fiesta) e Lorenzo Camporese con Gea Daldini (Volkswagen Polo). Il primo, figlio d’arte, ha esordito sia su una vettura quattro ruote motrici che sulla terra proprio in questa occasione ed ha imposto un ritmo indiavolato, andando a vincere tre prove speciali su quattro. La vittoria gli è sfuggita per sfortuna sull’ultimo tratto cronometrato, quando si è aperto il cofano costandogli circa 40 secondi, ma questo non toglie minimamente valore alla sua prestazione cristallina.

“Queste N5 sono spettacolari – ha commentato al termine il ventisettenne pilota veneto – facilissime da guidare e super divertenti. Sono molto contento di averla usata”. L’esempio di Spagolla è ovviamente lo specchio della bontà del progetto N5. Proveniente da una famiglia dove il rally è di casa, il padre Mauro è uno dei gentlemen più apprezzati del veneto, ha scelto proprio le N5 per il passaggio alle 4X4.

Grande gara anche quella di Lorenzo Camporese, figlio dell’habituè in casa N5 Roberto Camporese. Per Lorenzo, 23 anni, è stato il debutto assoluto nei rally. Pilota di supercross a livello internazionale, dove ha colto importantissimi risultati, Camporese è riuscito a stampare dei tempi assolutamente convincenti arrivando a soli 3 secondi al chilometro dal primo assoluto della gara. Ha chiuso terzo, alle spalle di Silvestri e Spagolla.

Infine, peccato che in apertura un incidente occorso ad uno degli equipaggi che scattava prima delle vetture N5 abbia di fatto obbligato la categoria a partire con i tempi imposti sulla PS1, un episodio che non ha permesso di confrontare realisticamente, nella classifica assoluta, la competitività delle vetture rispetto al resto del gruppo in termini di riferimenti cronometrici. Resta comunque confermata l’assoluta affidabilità, dato che tutte le N5 sono arrivate al traguardo pur in un evento su terra e con una sola prova speciale, che tra primo e quarto passaggio si è scavata moltissimo esponendo sassi e pietre.