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Mohammed Ben Sulayem: ”Meno costi nel WRC e più Case”

Mohammed Ben Sulayem

Che il WRC, al di là dell’aumento di appeal e di visibilità dovuto alla creazione di WRC All Live, soffra di una profonda crisi legata alla mancanza di Costruttori è sotto gli occhi di tutti, crisi che sembra non trovare soluzione, anzi che potrebbe persino aggravarsi se non si trovano soluzioni all’esplosione dei costi.

Di questo problema ha recentemente parlato il neopresidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem. L’ex vincitore di quattordici edizioni del Campionato Rally Medio-Orientale (MERC), ha dichiarato che bisogna lavorare affinché i Costruttori tornino ad investire nel Mondiale Rally. Avere solamente due Case e mezzo (M-Sport) a suo modo di vedere non è all’altezza del blasone e della storia che da sempre il Mondiale WRC ha avuto nel mondo automobilistico.

“Tutti parlano sempre della Formula 1 – dichiara l’emiro – ma non bisogna dimenticare le tante discipline dell’automobilismo, come ad esempio il WRC. Come tutti sapete io provengo dal mondo dei rally, non basta avere due Costruttori e mezzo in un Campionato importante e prestigioso come questo. Non possiamo aspettare che i Costruttori vengano da noi, siamo noi che dobbiamo andare dalle Case Costruttrici proporci con idee attraenti per poterli attirare da noi”.

L’idea di Ben Sulayem è quella di puntare a ridurre i costi, magari depotenziando le vetture, L’emiro, intervistato da Motorsport.com parla delle vetture Rally3 (vettura da lui guidata in occasione del Barum Zlin Rally) come vetture regine, ma è una dichiarazione da leggere attentamente e non da buttare in pasto ai click. La soluzione più semplice è sotto gli occhi di tutti e si chiama Rally2. Al momento le Case che possiedono una vettura di questa classe sono: Skoda (con la nuova Rally2 che arriverà per l’estate), Volkswagen, Citroen, Ford M-Sport, Hyundai, Proton e Peugeot. Un numero importante di Costruttori, ai quali potrebbero aggiungersi senza problemi e con costi decisamente più bassi di una Rally1 anche Toyota e perché no Opel. Il discorso che fa Ben Sulayem è molto più ampio, visto che nomina la Rally3 come vettura “inclusiva” per tutte le diverse aree del Globo, comprese quelle regioni più povere come Africa e America Latina, aree geografiche dove la passione per i rally è molto forte.

“Quando abbiamo iniziato, i costi le vetture da rally si aggiravano attorno ai 100.000. dollari, adesso siamo abbiamo superato i 200.000 dollari. Ok, siamo in un periodo di inflazione, ma i costi non devono raddoppiare in questo modo, dobbiamo lavorare per controllare questo aspetto – dichiara il neopresidente FIA -. Recentemente ho guidato la nuova Ford Fiesta Rally3 e sono convinto che questa può fare il lavoro di una World Rally Car. Certo non avrà la stessa velocità, ma i costi si ridurrebbero nettamente. Questo è il primo punto su cui intervenire, in secondo luogo servono vetture di introduzione alla disciplina. Bisogna coinvolgere anche quei territori come Africa, Medio-Oriente, Asia e soprattutto America Latina, dove la passione è altissima, ma le risorse economiche sono limitate. Questi sono punti fondamentali su cui lavorare”

Il lavoro si annuncia impegnativo e non di facile realizzazione per vari motivi. Le nuove Rally1 non hanno attirato nuovi Costruttori, contrariamente a quanto sbandierato inizialmente dal duo Todt-Matton per coprire un fallimento annunciato, con quest’ultimo costretto a far marcia indietro a metà 2021, affermando che non arriverà nessun nuovo Costruttore nel triennio 2022-2024. Ed è proprio sui costi esplosi alle stelle che bisogna intervenire, le vetture Rally2 sono la soluzione ideale per far si che i costi si riducano tenendo comunque alto il livello delle gare, visto è considerato che Case come Skoda, Citroen, Ford, Hyundai si impegnerebbero in prima persona e alle loro spalle ci sarebbero “team satelliti” di profilo altissimo come RedGrey, TokSport, Saintéloc e tanti alti.

Una soluzione che se attuata, come tutti speriamo (tolti alcuni professori del web) porterebbe grandi benefici sia in termini di iscritti sia di visibilità. Inoltre le nuove vetture non paiono entusiasmare nemmeno i piloti, tolte le solite dichiarazioni di facciata per far un “favore” a sponsor e Costruttori. Da Neuville a Ogier, passando per ultimo per Lappi le vetture non hanno accesso quella scintilla nel cuore dei piloti. La accenderanno nel cuore dei fan?