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Lorenzo Grani: ‘Sono fiducioso, ma è stata una doccia fredda’

Lorenzo Grani al Rally della Marca

Avevano vinto con ampio margine: quasi un minuto sul secondo classificato e conquistando sette delle nove prove speciali in programma. Ma il successo di classe R2B, al Marca Trevigiana, Lorenzo Grani e la sua navigatrice Chiara Lombardi se lo sono visti strappare di mano, diverse ore dopo la fine del quarto round del Campionato Italiano WRC, a causa di una squalifica per irregolarità tecnica: la lunghezza dello stelo delle valvole del motore della Peugeot 208 pilotata dal 25enne di Maranello era apparsa differente da quella prevista dal regolamento federale. Provvedimento contro il quale è stata subito interposto ricorso, rendendo così la classifica del rally trevigiano sub-judice.

Una mazzata pesante, che potrebbe avere ripercussioni irreversibili nella stagione del talentuoso portacolori di Maranello Corse il quale, con questo ‘zero’ in classifica, si ritroverebbe impossibilito a lottare per la conferma sul trono della classe R2B nel tricolore WRC e nell’ambito della Michelin Rally  Cup. Un colpo duro, al quale Grani ed il suo entourage hanno saggiamente risposto con il silenzio, in attesa che la situazione si chiarisse.

A distanza di una settimana dall’accaduto, Lorenzo Grani può finalmente esternare il proprio pensiero. Lo fa a poche ore dalla rettifica della normativa generale federale, avvenuta giovedì 4 luglio, al termine di un’analisi che ha coinvolto anche il costruttore della vettura: un aggiornamento che, di fatto, si allinea al regolamento FIA, secondo il quale la nuova regola sulla lunghezza delle valvole è applicabile solo alle vetture omologate nel 2019, mentre per quelle omologate in precedenza (come l’esemplare utilizzato dal pilota di Maranello, che vediamo in azione nella foto di Leonardo D’Angelo) resta valida la regolamentazione passata, che legittima la lunghezza libera del componente in questione; tradotto, la revisione della norma federale prevede che, da adesso, nei rally nazionali la classe R2B ammetta sia le vetture omologate nel 2019, sia quelle omologate sino a fine 2018.

Tutto questo, in pratica, dice soprattutto che Lorenzo Grani ha vinto al Marca Trevigiana senza barare. Un sollievo, per Lorenzo Grani: “La squalifica è stata una doccia fredda. Non voglio entrare nel merito della questione, ma sapevamo benissimo di aver meritato quella vittoria. Questi giorni sono stati difficili e siamo felici che questo reclamo abbia infine permesso di chiarire la situazione: prima di tutto, a livello generale, perché quello che è accaduto a noi avrebbe potuto capitare anche ad altri che corrono con vetture antecedenti al 2019. Ora le regole sono chiare per tutti, e vorrei sottolineare l’efficienza con quale ha agito AciSport, verificando la situazione ed aggiornando di conseguenza la normativa federale in tempi record”.

Per arrivare al lieto fine, però, manca ancora un ultimo passaggio: la cancellazione della squalifica. “Alla luce di quanto è emerso in questi giorni – conclude il pilota di Maranello Corse – sono fiducioso che gli organi preposti ad analizzare questo caso accolgano il nostro ricorso. Ci auguriamo davvero di poter festeggiare al più presto il successo trevigiano per la seconda volta: sarebbe una liberazione e ci riconsegnerebbe una vittoria che ritengo indiscutibile. Al Marca, più che mai, abbiamo fatto un grande lavoro di squadra: il team Julli è stato fenomenale come sempre e, in particolare, si è superato nel riparare un problema meccanico in tempi impensabili; Chiara ed io abbiamo dato il massimo, segnando ottimi tempi ed alzando il piede solo nel finale, gestendo un vantaggio ormai irrecuperabile per i nostri rivali. Al di là di tutto – conclude Lorenzo -, questa vicenda ritengo abbia evidenziato come abbiamo sempre corso nel pieno rispetto dei regolamenti”.