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Le Rally1 alla sfida del Rally del Messico

Thierry Neuville e quel desiderio di WRC

Caldo, polvere e prove sopra i 2000 metri questo il menù che attende gli equipaggi iscritti al terzo round del WRC

Tutto pronto in Messico, dove questo fine settimana andrà in scena il terzo round del Mondiale Rally. Sarà una prova di “fuoco” per le Rally1 che correranno nelle strade bianche del Messico per la prima volta, tante le insidie che attendono piloti e mezzi, tra speciali disseminate di sassi e temperature che supereranno abbondantemente i 30° gradi. A tutto questo poi va aggiunta l’ulteriore difficoltà che le speciali si correranno a quote molto elevate (dai 2000 ai 2700 slm) e questo significa non solo meno ossigeno, ma anche un calo delle prestazioni del motore di circa il 25%.

La gara si svilupperà lungo un percorso di circa 320 chilometri cronometrati suddivisi in 23 prove speciali. Si parte con la spettacolare street stage di Guanajuato (1,12 km), che si correrà nella parte sotterranea della città attraverso una rete di tunnel risalenti all’epoca dell’estrazione dell’argento. Otto le speciali che attendono gli equipaggi nella giornata di venerdì 17, si parte dalla lunga El Chocolate (31,45 km), si prosegue con la prova di Ortega (15,61 km) e si chiude con la temibile Las Minas (13,61 km). La giornata si chiude con due nuove prove spettacolo, la Las Dunas (3,84 km) che sarà ripetuta anche per due volte nella giornata di sabato e una la domenica e la Distrito León Mx Rock & Rally (2,83 km), che si svolgerà nella città di Leon su un percorso fatto di ciottoli e asfalto.

Impegnativa anche la giornata di sabato con un tris di prove ricche di fascino come Ibarrilla (14,89 km), El Mosquito (22,47 km) e Derramadero (21,69 km), a queste si aggiunge il doppio passaggio sulla Las Dunas e l’unico passaggio sulla Distrito León Mx Rock & Rally. La giornata finale è strutturata su quattro speciali, si parte con il quarto passaggio sulla Las Dunas, seguita dalla Otates (35,39 km), che sarà anche la prova più lunga del rally. Terza prova di giornata sarà l’inedita San Diego (12,56 km), mentre la Wolf Power Stage sarà la tradizione prova di El Brinco (9,58 km).

Le dichiarazioni degli iscritti

Sono 32 gli iscritti alla gara messicana, un numero in linea con quelli fatti registrare nelle precedenti edizioni. Dieci le vetture della classe regina (rally1) iscritte in Messico, Hyundai Shell Mobis World Rally Team e M-Sport Ford World Rally Team saranno presenti con tre vetture, mentre Toyota Gazoo Racing WRT schiera ben quattro Yaris Rally1. Il team coreano affida le sue Hyundai i20 Rally1 al belga Thierry Neuville che proprio in Messico nel 2014 regalo il primo podio a Hyundai nel WRC, al suo fianco ci sono Esapekka Lappi e il rientrante Dani Sordo. C’è molto ottimismo in casa Hyundai, sottolineato dalle parole di Cyril Abiteboul, il team manager della casa coreana si dice molto fiducioso e non nasconde le ambizioni di vittoria: “Tutti i nostri equipaggi hanno esperienza su queste strade, sappiamo che sarà dura per via del caldo e dall’altitudine delle prove, inoltre sarà la prima volta che unità ibride correranno questo evento. Siamo tutti fiduciosi di poter fare bene e di poter dire la nostra per la vittoria”.

Tre gli equipaggi grifati M-Sport in Messico, di questi solo due sono abilitati a prendere punti in chiave Costruttori. L’estone Ott Tanak in Messico non ha mai vinto, ma ha collezionato comunque due podi mentre per il giovane corso Pierre-Louis Loubet si tratterà del debutto assoluto sulle strade messicane. La terza Puma Rally1 sarà affidata al gentleman-driver Jourdan Serdiridis.

Quattro gli equipaggi che schiererà Toyota GR WRT, il team nipponico vede anche il ritorno del francese Sébastien Ogier. L’otto volte campione del mondo, vincitore dell’ultima edizione del Montecarlo, torna in Messico dopo il successo ottenuto nel 2020 al volante della Yaris WRC Plus e proverà a sfruttare a suo vantaggio la posizione di partenza per portare a casa la vittoria.

Assieme al francese ci saranno anche Elfyn Evans e Kalle Rovanperä. La quarta vettura sarà affidata al nipponico Takamoto Katsuta, che al contrario di quanto avvenuto in Svezia qua non porterà punti Costruttori al team. Interessante la disanima di Ogier alla vigilia del rally, il francese dice che l’unità ibrida potrà aiutare i piloti con la perdita di potenza dei motori sulle prove messicane.

“Sono contento di tornare a correre in Messico, su queste strade nel 2008 ho debuttato nel WRC. Sarà molto interessante vedere come l’unità ibrida potrà compensare la perdita di potenza che di solito avviene in Messico. Sarà importante utilizzarla nel miglior modo possibile, in quanto potrebbe fare la differenza in termini di prestazioni.

Interessante anche la sfida nel WRC2, con diversi piloti che possono dire la loro in ottica vittoria finale. Tra questi spiccano i nomi di Emil Lindholm (Škoda Fabia Rally2 Evo), del rientrante Gus Greensmith (Fabia RS Rally2), del francese Adrien Fourmaux (Ford Fiesta Rally2) e di Oliver Solberg. A questi si aggiungono i polacchi Kajetan Kajetanowicz e Daniel Chwist entrambi in gara con delle Skoda Fabia rally2 evo, il rientrante ceco Martin Prokop, il cileno Jorge Martinez e il peruviano Eduardo Castro. Tra le rally2, ma non iscritti a campionato spiccano anche i nomi di Nikolay Gryazin e dell’irlandese John Coyne.