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InDipendenza: il nuovo album di Filippo Margheri

La cover di Indipendenza di Filippo Margheri

Ne ha fatta di strada, l’ex ingegnere di Procar. La bonus track è un tiro che fa la barba al sette. Uno scratch – per dirla in termine rallistici – di quelli che imbarazzano pure il cronometro. InDipendenza, il nuovo album di Filippo Margheri, è un’orgia musicale dove il rock abbraccia le sue mille sfaccettature rendendo la proposta appetibile ai molti. Ma la rivisitazione de “La femmina di Piombino”, canzone dell’artista pistoiese Magnino Magni, è decisamente fuori dall’ordinario.

E sì, ne ha fatta proprio tanta di strada, l’ex ingegnere di Procar. Con in dosso la divisa della Casa toscana, ai tempi in cui le furono affidate le Citroen DS3 R3T di Simone Campedelli ed Andrea Crugnola, di dati ne ha acquisiti molti sulle vetture della doppia spiga. Il chiodo fisso, però, lo ha portato a dar vigore a quelle aspettative che un paio di anni prima lo avevano proiettato sul palco nel ruolo di frontman della nuova formazione dei Litfiba, prima della reunion tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli.

Da solista, è tornato ed ha fatto centro. Undici proposte, tra le quali spiccano proprio quei brani “portati” in dote ai Litfiba: Rabbia in testa e Sepolto vivo, tracce che hanno cementato il rapporto di collaborazione tra Filippo Margheri e Ghigo Renzulli, fondamentale nella realizzazione dell’album. Contando su un chitarrista di prim’ordine come Federico Baracchino, Filippo Margheri propone ben sette inediti, anticipati dal singolo Cattiva bambina e dalle note rabbiose di Scusa Signore, un vero e proprio faccia a faccia tra il compositore e Dio.

In InDipendenza c’è anche la passione per le macchine

A fare da aperitivo all’uscita dell’album, il ritorno davanti alle telecamere di Red Ronnie, su Roxy Bar TV e sul palco del teatro Ariston per il Fiat Music, contest dove si è confermato finalista. Sensazioni positive, quelle che hanno anticipato “InDipendenza”, con Filippo Margheri a riscuotere consensi grazie alla versione riarrangiata di “E’ stata tua la colpa”, proposta che ha trovato terreno fertile nel contest “Non sono solo canzonette”, organizzato da Mei – Meeting delle etichette indipendenti in onore di Edoardo Bennato.

E la passione per le macchine? Intatta ed espressa nella canzone Bulli e bulloni, progetto che lo ha visto affiancato da Enrico Brignano ed al centro della serie tv di Quattroruote. Una proposta lanciata sul web e lasciata fuori da InDipendenza, dove Filippo Margheri racconta la sua quotidianità nelle vesti di restauratore di vecchi pulmini Volkswagen. Un marchio ridondante nella sua nuova avventura solistica, con il “Maggiolino” chiamato sotto i riflettori del video di “Cattiva bambina”, non certo scomodato per un ruolo da semplice comparsa.

Alla resa dei conti, un CD decisamente più che piacevole ed in grado di abbracciare un ampio ventaglio di appassionati del rock italiano, quello meno integralista ed in certi frangenti più romantico. Nelle tracce di InDipendenza si percepisce l’influenza artistica dei primi Litfiba, in omaggio ad un percorso che ha fatto bene ad entrambe le parti. Non certo cosa da poco. Il volume è disponibile su iTunes, Google Play, Spotify, Tidal e Amazon.