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Il Mondiale oltre l’equatore: a luglio torna il Rally Safari

Il Mondiale oltre l'equatore: a luglio torna il Rally Safari

Il leggendario Safari Rally del Kenya, una delle gare leggendarie del motorsport globale, tornerà al FIA World Rally Championship nel 2020. Il presidente Uhuru Kenyatta ha confermato il ritorno WRC di Safari oggi (venerdì) nella capitale Nairobi dopo che il FIA World Motorsport Council lo ha approvato il calendario del promotore WRC. L’evento in Africa orientale sarà l’ottavo round il 16-19 luglio e segnerà l’inizio della seconda metà della stagione 2020 dopo la pausa di metà stagione.
 
Il Safari, che significa viaggio in lingua swahili, era considerato uno degli eventi più prestigiosi e celebrati del motorsport del suo tempo, prima di lasciare il campionato nel 2002. Era noto per essere di gran lunga il round più duro del WRC. Prove speciali su strade aperte al traffico tortuosissime e sconnesse, tempo imprevedibile che può trasformare percorsi asciutti e polverosi in fanghiglia in pochi minuti e un percorso tre volte più lungo degli altri rally. Vincere il Safari era una delle imprese più ardue di tutto il Motorsport.
 
La natura del rally, organizzato dal WRC Safari Rally Project, una joint venture tra il Ministero dello sport del governo keniota e la Kenya Motor Sports Federation, si è evoluta per adattarsi al moderno WRC. Ma il suo carattere rimane intatto, con strade sterrate (chiuse al traffico), paesaggi da cartolina mozzafiato e la tipica fauna esotica africana. L’amministratore delegato del promotore WRC Oliver Ciesla si è congratulato con il team del Safari Rally Project e il suo CEO Phineas Kimathi per il loro instancabile lavoro.

Un Safari che si evolve

“Il Safari detiene uno status iconico in tutta l’Africa orientale, con fan di paesi come l’Uganda e la Tanzania entusiasti della manifestazione, come quelli del Kenya stesso”, ha detto Ciesla. “Ma il suo ritorno ha la stessa importanza a livello globale. L’assenza dell’Africa dalla WRC per quasi due decenni è stata significativa e il ritorno del campionato nel secondo continente più grande del mondo è un risultato fondamentale nella nostra strategia per globalizzare ulteriormente la serie. Safari ha un suo capitolo nella storia del motorsport e apprezziamo l’enorme impegno che il governo keniota ha assunto nel riportarlo ai massimi livelli del rally mondiale, nonché il sostegno del presidente della FIA Jean Todt.”
 
“La sua eredità sarà ricordata da tutti – ha aggiunto Oliver Ciesla – ma allo stesso tempo si tratta di un Safari contemporaneo che si trova comodamente accanto ai nostri altri 13 round. Ciò non significa che la sua competitività sia diminuita e possiamo essere certi che la versione del 2020 metterà alla prova i nostri piloti, i nostri team e le nostre auto”.
 
Il Safari fu corso per la prima volta nel 1953 come celebrazione dell’incoronazione della regina Elisabetta II ed il percorso coprì il Kenya, l’Uganda e Tanganica (ora Tanzania). Il keniota ugandese Shekhar Mehta detiene il record di primi posti nel Rally Safari con cinque vittorie, di cui quattro consecutivamente. Gli ex campioni del mondo Björn Waldegård (quattro), Juha Kankkunen e Colin McRae (entrambi tre) sono tutti considerati maestri di Safari. Il rally si svolgerà a Nairobi e le tappe saranno situate vicino ai laghi Naivasha ed Elmenteita, a nord-ovest della città nella Great Rift Valley.