,

Guida alla sopravvivenza in un Rally MonteCarlo blindato

Sebastien Loeb e Daniel Elena al Rally MonteCarlo

Alla fine, e per fortuna, per il Rally MonteCarlo si prospetta la tacita conferma della conferma già data la settimana scorsa. I team sono al lavoro, testano e non sono soggetti a disagi maggiori di quelli che da oltre un anno a questa parte siamo tutti (più o meno) abituati a vivere.

Il percorso sarà confermato nel formato ridotto, con le prove che dovranno terminare il prima possibile, visto che il Governo francese ha ribadito, per dirla con le parole del ministro della Salute, “chiusure per almeno quindici giorni, perché la situazione resta fragile. La didattica resta in presenza, ma viene rafforzato il protocollo sanitario”. E infine, per l’accesso in Francia servirà l’esito negativo del test.

Tradotto: il Rally di MonteCarlo per ora non viene messo in discussione, formalmente, e non sono previsti annunci né in un senso né nell’altro. In fondo, le autorizzazioni in mano già le hanno. Ma gli organizzatori, che sono stati già costretti ad annullare l’evento dedicato alle auto storiche (qui l’articolo), sanno che stanno camminando su di un campo minato.

Una situazione è fragile quando può precipitare da un momento all’altro. Un rally nel rally. Ma la passione, per fortuna, è più forte anche di un terremoto. Il rally sarà a porte chiuse, con una prova in meno (trovate qui il nuovo programma), ma offrirà grandi spunti sportivi. Per chi è in Francia e per chi deve recarsi, quali sono gli aspetti principali da conoscere?

Coprifuoco in Francia dalle 18. Le autorità transalpine hanno imposto un coprifuoco a partire dalle 18 ”per almeno 15 giorni’‘ nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus, come annunciato dal primo ministro Jean Castex nel corso di una conferenza stampa nella tarda serata del 14 gennaio, precisando che il coprifuoco entrerà in vigore sabato 16 gennaio su tutto il territorio nazionale, compreso il Principato di Monaco.

“Con le eccezioni relative al servizio pubblico, tutti i luoghi, le attività commerciali o i servizi aperti al pubblico saranno chiusi alle 18″, ha detto Castex. ”La situazione è sotto controllo, ma resta fragile”, ha proseguito Castex, precisando che “la situazione, rispetto ad altri Paesi europei, è più che accettabile”. E questo consente di non ritirare i permessi concessi alla manifestazione monegasca.

Chi deve partire, anche per motivi di lavoro, lo faccia subito. Infatti, da lunedì 18 gennaio, la Francia “inasprirà notevolmente” le condizioni poste per l’ingresso nel Paese e chiederà un test negativo per Covid-19 a tutti i viaggiatori che provengono da un Paese extra Ue. Castex ha spiegato che chiunque voglia recarsi in Francia ”dovrà presentare un test negativo al Covid per salire a bordo di un aereo o di una nave”.

“Stiamo per inasprire in modo significativo le condizioni di ingresso nel territorio nazionale e rafforziamo i controlli alle frontiere” per “impedire” al ceppo variante del coronavirus “di diffondersi rapidamente” sul territorio. Chi arriva in Francia dovrà poi ”isolarsi per sette giorni”. La gendarmeria è allertata e ha ordine di respingere senza troppi complimenti. Ce lo avevano detto e lo abbiamo scritto sul numero di RS e oltre in edicola in questi giorni, adesso è stato solo confermato. Appassionati, fotografi e compagni sono avvisati.