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Gl Events ”spezza” le gambe ad AutoMotoRetrò: addio Torino?

Damiano De Tommaso e Silvia Rocchi dominano AMR

I proprietari dell’area Lingotto Fiere hanno ritoccato il prezzo per la locazione dei padiglioni e, così, adesso Torino rischia di perdere anche AutoMotoRetrò, che potrebbe traslocare a Milano, a Bologna o a Padova. Gli organizzatori di AMR hanno spiegato che il Lingotto vuole “300 mila euro in più”.

Non c’è tregua nella lotta all’auto a Torino che da Capitale dei Motori ora sembra aspirare a Capitale del cemento, col record dei clochard, e delle bici. Se grazie alle esternazioni all’assessore pentastellato era fuggito a gambe levate il Salone dell’Auto dal Parco del Valentino e dalla città, servito su un piatto d’oro a Milano, dopo avergli già ceduto negli anni moda, cinema, industria, adesso ci pensano i francesi proprietari dell’area Lingotto Fiere a mettere in difficoltà l’appassionatissimo Beppe Gianoglio, chiedendo un super aumento di locazione per portare in città una manifestazione che in termini di ritorno turistico non è seconda a nessun’altra. Per la cronaca, i francesi sono gli stessi che hanno trasformato la mitica Pista 500 in un giardino fiorito in cui i cani non sono graditi.

Dopo la ferita ancora sanguinante del Salone dell’auto che nel 2020 è stato costretto a traslocare in Lombardia per una questione di dignità, ora Torino rischia di perdere anche un altro evento dedicato ai settori automotive, motorsport, auto d’epoca, moto e motociclismo, capace di attirare in città circa oltre centomila persone tra espositori, appassionati e professionisti. AutoMotoRetrò e AutoMotoRacing potrebbero traslocare, abbandonare Torino e i problemi sono tutti legati alle richieste arrivate dalla società francese Gl Events che gestisce Lingotto Fiere, sede dove da anni si tiene la manifestazione.

AutoMotoRetrò, nata nel 1982, è la più antica fiera di automobili d’epoca che prosegue con continuità da quarant’anni. La scelta di farla a febbraio è legata alla decisione di anticipare ed essere il primo evento annuale del settore, cosa che spinge molti acquirenti a partecipare. “Dopo aver annunciato le date non siamo più così sicuri. Abbiamo dei rallentamenti nell’organizzazione, questa situazione ci sta causando problemi grandissimi. Lo spostamento dei giorni non è previsto ma a questo punto mi sembra che Torino non solo non si meriti più AMR ma anche altre manifestazioni. Andremo dove riceveremo sostegno”.

La settimana scorsa erano anche già state annunciate le date scelte per la quarantesima edizione, la seconda effettiva dopo la pandemia, che doveva tenersi dal 9 al 12 febbraio 2023. Indicazione scritta con certezza sul sito ma che ora ritorna in forse, non tanto il periodo quanto per il luogo. A Torino le alternative sono praticamente nulle, la città è in stato di abbandono e non ha altre strutture utilizzabili per eventi. Quindi si sta guardando con forte interesse ad altre città: Milano, Bologna, Padova. E così la capitale dell’auto rischia di perdere ancora terreno.

“Problemi con il Lingotto ci sono da decenni ma abbiamo sempre cercato di superarli. I canoni richiesti sono sempre stati alti, al limite delle nostre possibilità ma ora la richiesta è insostenibile. Dopo due anni di Covid che ha inciso pesantemente sulle casse della manifestazione, c’è arrivato un preventivo di 300 mila euro in più sulla locazione, oltre alle spese che verranno calcolate a manifestazione conclusa”, ha riferito Alberto Gianoglio che, con il padre Giuseppe, organizza l’evento. Praticamente un raddoppio dei costi: si sfiora così il milione di euro per qualche giorni di evento pubblico.

“Nel 2020 l’affitto era stato di 350 mila euro a cui si erano sommate circa 200 mila euro di spese. Per il 2023 la previsione – ha spiegato Gianoglio al quotidiano La Stampa – è di pagare 650 mila euro per gli spazi a cui si devono sommare le spese che potrebbero arrivare a 350 mila euro considerati i costi attuali dell’energia. Così non siamo nelle condizioni di proseguire”.

Gli orgnaizzatori di AMR avevano parlato nei mesi scorsi con Lamberto Mancini, ex amministratore delegato di Gl Events da ottobre. Il manager è stato sostituito da un amministratore ungherese, che guida per il gruppo Gl Events anche la fiera di Budapest. In passato era stata creata anche una joint venture tra Gl Events e Bea Srl (la società dei Gianoglio) ma poi gli organizzatori hanno deciso di sciogliere l’accordo e di proseguire come privati, continuando comunque ad affittare gli spazi. Pare che Gl Events abbia trattenuto i soldi per 11 mesi e che i Gianoglio si siano dovuti rivolgere ai propri legali per avere le proprie spettanze.

L’organizzatore si lamenta per il poco sostegno ricevuto. In effetti, parla solo del Salone del Libro, di Artissima o del Salone del Gusto, che per il 2022 ha traslocato al Parco Dora abbandonando il Lingotto. AMR pur essendo l’unica manifestazione che riempie interamente sia il Lingotto Fiere, sia l’Oval, sia le aree esterne, viene considerata come un fastidio da cui trarre il massimo beneficio. Eppure sono 40 anni che porta più di centomila persone da tutta Europa, creando un indotto forte. A San Marino avrebbero saputo valorizzare anche AMR… Ma forse, appunto, va bene ovunque purché lontani da Torino.

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