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Fiat 128: i segreti di una vettura innovativa e vincente

Fiat 128

Presentata nel 1969, la Fiat 128 segna una profonda svolta nella storia automobilistica italiana e mondiale. Infatti, è la prima Fiat ad adottare il motore trasversale e la trazione anteriore, lo schema che poi verrà universalmente utilizzato da tutte le auto compatte europee a partire dagli anni Settanta. Per ricordare questo particolare modello, nasce Fiat 128 innovativa su strada vincente nelle corse.

Ma la 128 non è stata solo una tranquilla berlina da famiglia, fedele compagna di moltissimi automobilisti, ma anche una formidabile auto da corsa, capace di imporsi su ogni terreno, dalle gare in pista e in salita fino agli impegnativi rally su strade sterrate.

L’epopea commerciale e la storia sportiva della 128 in tutte le sue declinazioni, dalla berlina alla Rally, dalla Sport Coupé alla tre Porte, vengono rivissute in questo volume di 296 pagine, arricchito da oltre 1300 foto a colori e in b/n, e impreziosito dalle schede dei piloti più importanti che hanno guidato la 128 in gara.

Su “Fiat 128 – Innovativa su strada, vincente nelle corse”, scritto da Francesco Panarotto per Unit Editrice, non vengono trascurati neanche gli altri aspetti legati alla media torinese: la sua diffusione sui circuiti di tutto il mondo, le vetture in gara nelle competizioni storiche negli ultimi tre lustri, le riproduzioni in miniatura di ogni scala ed età.

Il volume viene accompagnato da un dvd della durata di settantatré minuti, contenente preziose immagini d’epoca in gran parte inedite, che vedono le 128 in gara in pista, in salita e nei rally dal 1970 al 1985. La Fiat 128 viene lanciata sul mercato nell’aprile 1969, inizialmente affiancando la vecchia Fiat 1100, per poi sostituirla.

Prima vettura di serie con marchio Fiat a trazione anteriore, dopo anni di sperimentazione e collaudo delle soluzioni cinematiche sui modelli Autobianchi Primula, fu progettata dall’ingegnere Dante Giacosa, padre di tutti i modelli Fiat fino ai primi anni Settanta, ed era considerata una vettura all’avanguardia.

In quegli anni la configurazione tutto avanti era una soluzione poco diffusa in Italia e sino a quel momento osteggiata dai vertici Fiat, utilizzata da Lancia sulle Flavia e sulle Fulvia, dalle francesi Citroën, Peugeot, Panhard, Renault e Simca, dalle inglesi di Austin Morris o da alcuni costruttori tedeschi (allora) minori come Audi e Dkw.

La vera innovazione rispetto a quasi tutte le concorrenti pioniere della trazione anteriore fu il gruppo motore-trasmissione montato in posizione trasversale, con il cambio in linea a sinistra del motore, ciò che consente un ottimale sfruttamento dello spazio nell’abitacolo.

Questo schema, oggi adottato da tutti i costruttori sulle piccole-medie trazioni anteriori, è significativemente chiamato “disposizione Giacosa”, dall’ingegnere italiano. La 128 è caratterizzata anche da altre scelte tecniche innovative: le sospensioni a quattro ruote indipendenti consistevano in uno schema McPherson all’avantreno e in una sospensione con balestra trasversale, con funzione anche di barra stabilizzatrice al retrotreno.

Al debutto era disponibile una sola motorizzazione: un nuovo 4 cilindri in linea di 1116 cc da 55 cavalli, con albero a camme in testa azionato da cinghia dentata in gomma, che comandava direttamente le punterie senza interposizione di bilancieri. La velocità massima veniva dichiarata in circa 140 chilometri orari. 

La linea, piuttosto spigolosa e priva di concessioni alla stravaganza, segue i dettami stilistici in voga all’epoca, già adottati dalla Fiat per i precedenti modelli 124 e 125. La gamma iniziale prevedeva le versioni berlina tre volumi a quattro o due porte e, sul corpo vettura di quest’ultima, anche la Familiare a tre porte. La 128 ottenne subito un notevole successo di vendita in tutta Europa, anche aggiudicandosi il premio di Auto dell’anno nel 1970.

Al momento del lancio la Fiat 128 si confrontava, nella sua categoria, con pochi modelli a trazione anteriore, Peugeot 204 e Simca 1100, già con carrozzeria a portellone, rispetto alle quali offriva qualità di guida più moderne, mentre tecnicamente e dinamicamente surclassava le Ford Escort Mk1 e le Opel Kadett B, a trazione posteriore, motori ad aste e bilancieri, retrotreno ad assale rigido con balestre.

Nel 1971 arrivarono le concorrenti Citroën GS e Alfa Romeo Alfasud entrambe di prezzo superiore ma con caratteristiche meccaniche sofisticate: sospensioni idropneumatiche per la GS, motori a cilindri contrapposti, 4 freni a disco. Fu l’avvento della Golf I (1974), della Renault 14 del 1976 e della nuova generazione di medie a due volumi con portellone posteriore che resero la carrozzeria della 128 obsoleta.

Nel 1971, allo scopo di conferire un’immagine di sportività, venne presentata la 128 Rally, basata sulla versione a due porte. L’aspetto esteriore presentava lievi modifiche estetiche – come la mascherina anteriore verniciata in nero opaco, le strip adesive laterali nere e i gruppi ottici posteriori tondi, gli stessi della 850 Sport Coupé, anziché rettangolari – ma era equipaggiato con un motore potenziato a 67 cavalli, grazie all’aumento di cilindrata a 1290 centimetri cubi.

Nello stesso anno vennero lanciate anche le versioni coupé, denominate Sport, come da tradizione, realizzate sul pianale accorciato della berlina. Oltre a modifiche alle sospensioni anteriori – venne aggiunto un braccio inferiore per creare uno schema simile a quello a quadrilateri – le 128 Sport potevano contare su motori di 1116 e 1290 cc potenziati rispettivamente a 64 e 75 cavalli e su due allestimenti: S (con fari anteriori quadrati e interni semplificati) e SL con doppi fari anteriori circolari, mascherina specifica e interni più curati e strumentazione completa di contagiri.

La 128 ha avuto anche una carriera particolarmente longeva nelle competizioni, carriera che nel libro viene fedelmente ripercorsa, grazie alle buone doti del telaio, alla leggerezza e alla trazione anteriore che la facilitava nei rally. Ancora oggi, nelle gare per auto storiche è una concorrente nella categoria 1,3 litri.

Si pensi che ha avuto successo anche nelle competizioni acquatiche. La Federazione Italiana Motonautica istituì la categoria Entrobordo Corsa Fiat 128 Nazionale: imbarcazioni con motori Fiat 128 1300 del cantiere Lucini & Frigerio. Nell’aprile del 1979 arriva il record di velocità (122,87 km/h) e fondo sulle 24 miglia (112,09 km/h) della categoria. Ma questa è un’altra storia.

la scheda

FIAT 128 – INNOVATIVA SU STRADA, VINCENTE NELLE CORSE

Autore: Francesco Panarotto

Copertina: rigida

Pagine: 296

Immagini: 957 a colori e 419 in bianco e nero

Formato: 28 x 24 centimetri

Editore: Unit Editrice

Prezzo: 60 euro

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