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Covid-19: la terza ondata ”congela” il Safari Rally

Safari Rally

La decisione è stata presa, ma si attende ad ufficializzarla per non essere accusati di eccesso di zelo. Il Safari Rally è destinato ad essere messo nel “congelatore” anche nel 2021. Le motivazioni sono identiche a quelle dello scorso anno: la crisi pandemica. In Kenya, come in tutto il continente africano (con appena 7 milioni di dosi somministrate), la terza ondata sta colpendo in modo violento la popolazione. E il governo ha dovuto reintrodurre pesanti restrizioni, tra cui il blocco delle manifestazioni (tra cui il Safari Rally) e la chiusura delle frontiere.

Gli organizzatori della gara sanno perfettamente che, con la situazione attuale, si andrà ben oltre la data del 24-27 giugno per tornare ad una situazione di normalità. Ma inutili, fino ad ora, sono state le pressioni esercitate sul governo kenyota, che in questi mesi è stato un esempio nella gestione della pandemia. Per cui, da ieri, il Kenya ha reimpostato le restrizioni Covid-19 dopo che il tasso di positività del paese questa settimana è balzato al 22%, con un aumento del 20% da gennaio e del 50% rispetto all’anno scorso.

C’è preoccupazione in Africa per l’andamento della curva pandemica di coronavirus in forte aumento in almeno altri undici Paesi, oltre al Kenya. Secondo l’ufficio regionale dell’OMS, la crescita dei contagi minaccia i già fragili sistemi sanitari, con le situazioni più critiche che stanno emergendo negli ospedali in Camerun, Etiopia, Kenya e Guinea. Secondo The Guardian, negli ultimi tre mesi in tutto il continente i contagi sono aumentati del 50%, mentre procede a rilento (per mancanza di dosi) la campagna di vaccinazione.

Rivolgendosi alla nazione, il presidente keniota Uhuru Kenyatta ha detto di aver bloccato la capitale, Nairobi, e le contee circostanti a tempo indeterminato. “Il settanta per cento dei casi segnalati in Kenya di Covid-19 sono stati registrati nelle contee di Nairobi, Kajiado, Machakos, Kiambu e Nakuru”, ha detto. “Queste contee sono individualmente e collettivamente dichiarate un’area infetta da malattia. Ci sarà una cessazione di tutti i movimenti su strada, ferrovia”. Insomma, si ferma tutto.

Nairobi è in testa nei casi di coronavirus, con sei persone su dieci risultate positive. “Se testassi cento kenioti per Covid, venti sarebbero positivi, questo rispetto a gennaio di quest’anno, quando solo due sarebbero stati positivi e questo ci dice che il nostro tasso di infezione è aumentato di dieci volte tra gennaio e marzo del 2021”, ha aggiunto il presidente, che alla fine ha dichiarato il lockdown.

Il Kenya ha anche vietato le riunioni pubbliche, ridotto l’orario di coprifuoco e ordinato la chiusura dei bar. L’Equator Rally del 24-25 aprile avrebbe dovuto offrire l’opportunità di assaporare un antipasto al rally, ma nonostante l’impegno del promoter, anche questa gara viene momentaneamente sospesa. Il Kenya ha registrato 125.000 casi di coronavirus e 2.100 morti. Le autorità dicono che le ultime misure rimarranno in vigore fino a nuovo avviso.