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Chi è Marco Butti: umiltà, grinta e determinazione

Marco Butti a Monza

Di Massimo Moscardi

Un lunedì che non poteva essere come tutti gli altri, tra telefonate e messaggi di complimenti. E un martedì a scuola, in Svizzera, vicino alla sua Porlezza. Marco Butti è tornato in classe (studia da meccanico per veicoli leggeri ed elettrauto) con una marcia in più, dopo l’exploit dello scorso fine settimana, con la vittoria all’autodromo di Monza allo Special Rally Circuit by Vedovati Corse. Primo assoluto, a 16 anni, nella pista più famosa del mondo, con autorevolezza, tranquillità – chi lo ha incontrato ai box lo può confermare – e allo stesso tempo, nell’abitacolo, feroce determinazione. Al suo fianco l’esperto Fulvio Florean (per lui, con questa, 51 affermazioni in carriera); la vettura, la Volkswagen Polo R5 di Roger Tuning.

Un successo che è comunque destinato ad entrare nella storia delle competizioni automobilistiche nel nostro Paese. Qualcuno lo ha definito “un predestinato”. Certo è che Marco ha respirato l’aria dei motori fin da piccolo, nel team di famiglia capitanato da papà Fabio. “Ma adesso – dice il giovane pilota con un sorriso – mi identificheranno come Marco, e non come il figlio di Fabio”.

Sveglio e pronto a imparare in ogni situazione e da ogni persona, il giovane Butti non ha perso l’occasione di apprendere dagli importanti driver che hanno frequentato negli anni il Porlezzese. Quelli che più hanno inciso sono stati Giandomenico Basso, Robert Kubica, Davide Medici e Gioachino “Ino” Corona. Tra i suoi mentori anche Massimo Pigoli, prima rallista, poi protagonista in pista nei campionati turismo, che non gli ha fatto mai mancare preziosi consigli.

Marco ha iniziato a correre a 8 anni sui kart e all’evento all’autodromo brianzolo è giunto al termine di una stagione che lo ha visto protagonista in ben tre campionati in pista, in cui ha conquistato due titoli Under 25. Nella Coppa Italia Turismo ha terminato secondo assoluto, nel TCR Italy ha chiuso terzo nella categoria riservata alle auto Dsg, mentre nel Tcr Europe Endurance si è piazzato ancora secondo. Esperienza che ha saputo capitalizzare nell’evento di Vedovati Corse.

“La gara di Monza? E’ stato un bel lavoro di squadra – spiega Marco – Florean mi ha aiutato a prendere le misure ai meccanismi dei rally, con controlli orari, riordini e tutto ciò che è differente dalla consuete gare in pista. Il team mi ha aiutato ad utilizzare al meglio la vettura, a capirne ogni dettaglio, e a saperla sfruttare al meglio. Un pensiero anche agli sponsor, che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato, oltre che in questa circostanza, nel corso di tutta la stagione”.

Butti ha preceduto piloti blasonati e personaggi che partecipano a corse in circuito anche da decenni (qui la cronaca della gara). E, contrariamente a molti “pistaioli”, non ha avuto grandi problemi nelle famigerate inversioni: “In generale ho avuto un buon feeling in tutte le situazioni – ammette il vincitore della corsa – anche in quelle fasi in cui il disegno del tracciato era più “rallistico”, quindi nei punti dove chi arriva dalla pista generalmente fa più fatica o comunque deve gestire diversamente il controllo del mezzo rispetto alle abitudini. Io stesso ero curioso di vedere come mi sarei trovato. Ci sarà ancora da lavorare su ogni fronte per migliorare ulteriormente, come è giusto, ma non posso negare che questo sia stato un buon punto di partenza”.

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Copertina dicembre 2021