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Caso Rally di San Marino: la sentenza dice ”Andreucci è innocente”

Paolo Andreucci, Rally San Marino 2020

Giustizia è stata fatta per Paolo Andreucci e Francesco Pinelli a distanza di un mese dal Rally di San Marino: il pilota è innocente, come il copilota, la scuderia e il preparatore. Il ricorso di Paolo Andreucci contro la esclusione al rally di San Marino ha avuto successo e il TNA della FAMS ha ripristinato la classifica di gara in cui figurava al terzo posto (confermandolo così anche al comando del CIRT alla vigilia del Rally Adriatico) restituendo al pilota il deposito cauzionale di 3.000 Euro del ricorso.

Lo avevamo anticipato (in questo editoriale), ma ovviamente non potevamo sostituirci al giudice sportivo. Ucci-Pinelli erano stati esclusi dalla classifica della competizione sammarinese perché in verifica la loro vettura non si era spenta alla prova effettuata con una pallina da tennis. Come noto la squalifica era arrivata alle due di notte in quanto la sua vettura non si spegneva occludendo il foro d’aspirazione – da cui dovrebbe passare tutta l’aria per la combustione – pur in presenza di una flangia verificata regolare. L’appello si è incentrato proprio sul concetto che potesse esserci un’altra fonte incidentale di aria trascurata e in grado di far restare in moto la vettura.

La successiva verifica più approfondita effettuata dal perito ingegner Roberto De Felice a metà settembre sulla vettura – sino ad allora rimasta chiusa in un garage a San Marino – ha confermato la correttezza tecnica dell’operato dei commissari tecnici di gara, ma ha anche indicato che andava approfondito il motivo di questo. E così facendo il perito nominato dalla FAMS ha evidenziato che il mancato spegnimento era riconducibile alla caduta di un O-Ring, innescata dal suo errato montaggio che l’ha probabilmente danneggiata e fatta cadere.

In tal modo si è creato un ulteriore orifizio – senza bypassare la flangia ma a valle del compressore – che consentiva al motore di restare in moto, mentre nel normale funzionamento senza la guarnizione ciò non causava un aumento dell’aria aspirata bensì una perdita anche di prestazioni.