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Andrew Weathley (FIA) al lavoro per modificare le norme sull’ibrido

Kalle Rovanpera

Il 28 febbraio scorso Toyota e Hyundai sbottavano contro la FIA, chiedendo un rapido intervento a questa normativa studiata in fretta e in furia dal governo Todt e dagli stessi responsabili dei reparti corse che adesso si lamentano. Quello che è accaduto in Svezia non deve più verificarsi. Costringere all’abbandono vetture che avevano tutte le carte in regola per continuare a competere. La Fia di Mohammed Ben Sulayem ha ascoltato le ragioni delle squadre che tengono in vita il WRC e ha deciso che modificherà la regolamentazione.

Il semaforo rosso ha dato l’allarme al Rally di Svezia, un allarme che riguarda gli eccessi regolamentari che tengono in vita l’ibrido. Nella tappa del venerdì, il segnale luminoso emesso dalla Hyundai i20 N Rally1 di Ott Tänak è diventato rosso e lo ha costretto al ritiro immediato, come indicato dal regolamento.

Ma i sudcoreani non sono stati gli unici ad essere colpiti da guasti al sistema ibrido, visto che domenica ha abbandonato la Toyota GR Yaris Rally1 di Elfyn Evans per ragioni simili. Queste battute d’arresto hanno deluso i leader dei marchi interessati, che hanno alzato la voce davanti alla FIA.

“Quello che è successo a Tänak in Svezia è stata una delle nostre principali preoccupazioni perché non c’era una soluzione chiara. Di solito quando vedi un problema gli ingegneri possono dirti rapidamente se è A, B o C. Non nel caso di Ott nulla era chiaro”, ha detto Andrew Weathley, il nuovo direttore della Commissione Rally FIA: “Cercheremo soluzioni immediate alla situazione. Ci stiamo impegnando per risolvere il problema in tempi brevi. Comprendiamo quali sono state le conseguenze e questo fine settimana al World Motor Sports Council faremo diverse proposte per lavorare su sportivi e tecnici. Ciò ridurrà la probabilità che questi problemi si ripresentino”.