,

Alex Perico: ‘La verità sulla storia della flangia da 35 mm’

Alessandro Perico racconta cosa è successo alla Ronde Vedovati

Classe 1976, del 6 gennaio per la precisione, Alex Perico racconta cosa è accaduto allo Special Rally Circuit Vedovati. Com’è noto, al “Monzino” una vettura è stata richiamata a controllo dai commissari sportivi subito dopo la PS1. Pare andasse veloce, forse troppo. Sulla PS2, poi, questa vettura è scomparsa, costretta al ritiro. Era la Skoda Fabia R5 del pilota orobico. Subito dopo è scattata Radio Rally che – tra sms, chat e forum – ha diffuso la notizia. Che nel frattempo è cresciuta. È lievitata all’inverosimile. Fino a creare un caso nazionale. I commenti, anche la vetriolo, si sono sprecati. E per la verità anche le supposizioni, le illazioni e le accuse. Gigi Pirollo, presente in veste di Supervisore Aci Sport non ha voluto né confermare e né smentire. Voci ben informate vogliono che abbia scritto una relazione all’Aci Sport. Quando riterrà opportuno intervenire, RS Rally e Slalom lo ospiterà volentieri.

Intanto, proviamo a fare chiarezza con il racconto esclusivo del diretto interessato. Alex è arrabbiato. Ha sentito nei giorni scorsi la pressione del vociare e del pettegolezzo. Ritiene che sono state dette molte cose inesatte. Imprecisioni e bugie, che possono mettere in cattiva luce il suo impegno imprenditoriale e sportivo. Da qualche giorno pensava di raccontare l’accaduto ma quando tutti pensano che uno sia colpevole non è mai facile capire a chi raccontare la tua verità. Ha ben pensato di affidarla alla nostra testata, forse per rispetto e stima, visto che da più tempo ne apprezza professionalità e operato. E ovviamente, RS Rally e Slalom non si è tirato indietro. Anzi. Con il suo tono sempre colorito e la parlata farcita di intercalari, Alessandro Perico ha voluto spiegare cosa è accaduto a Monza in occasione dello Special Rally Circuit non risparmiando qualche frecciatina.

‘Vi racconto la storia della flangia da 35 mm’

Il driver bergamasco, navigato da Mauro Turati su Skoda Fabia R5 della PA Racing, struttura gestita dallo stesso Perico, vince la prima prova speciale del Monzino con un vantaggio perentorio: 5”1 sulla Citroen DS3 WRC di Simone Miele, seconda, e ben 20”3 alla seconda R5 in graduatoria, la Hyundai del bresciano Mabellini. A molti la faccenda non è andata giù e le accuse, nemmeno velate, hanno iniziato ad invadere l’autodromo. I commissari al termine della PS1 hanno parlato col driver orobico e misurato la flangia facendo rapporto al collegio dei commissari. Le voci di coloro che si dichiarano ben informati riportavano che la flangia di Perico fosse addirittura da 35 millimetri, per capirci roba da WRC Plus.

“E’ ora di finirla con questa storia – sbotta Perico – perché mi sono stancato di sentire tutte queste accuse inutili. Alla fine della prima prova mi hanno misurato la flangia ed era 32,1 millimetri, un decimo fuori dagli standard. Un minimo di tolleranza ci potrà pur essere – dicevo io – ma i commissari non capivano. Siccome la Skoda l’abbiamo appena ritirata dalla Finlandia da un team che faceva anche rallycross, ho mostrato a questi tecnici una vera turbina con flangia “aperta” che avevamo ancora sul camion insieme ad altri ricambi e non quella che montavo sulla mia Skoda. L’ho fatto in modo istintivo per spiegargli cosa è giusto e cosa, invece, è fuori dagli schemi. Probabilmente loro hanno fatto una relazione su quella flangia da 35 millimetri e non sulla mia. Ora la gente può dire e scrivere quello che vuole: ne risponderà per vie legali. Non voglio crearmi problemi per queste storie, anche perché il mio obiettivo è il lavoro del team. Non certo vincere rally senza validità”.

Alex Perico: ‘Mi risulta un’indagine sui commissari’

“Qualcuno mi spieghi perché non mi hanno squalificato se avessero davvero misurato ben 35 millimetri di flangia!”. Già, perché nessuno lo ha squalificato se, davvero, fosse stata rilevata una porcata del genere? “Mi hanno fatto proseguire, mi hanno fatto fare la PS2 dove mi sono ritirato. Potevano farmi tornare al parco chiuso e verificarmi, invece no. Non mi hanno comunicato nulla e mi hanno lasciato andare avanti. Dunque? Dov’è il problema? Mi hanno detto che la federazione ha aperto un’indagine contro i commissari. Quindi domando a chiunque voglia rispondermi: di cosa stiamo parlando? Se ci fosse stata un’irregolarità, perché nessuno mi ha fatto vedere nulla né tanto meno mi hanno fatto controfirmare un verbale con i fatti contestati? Io so di essere a posto e ho i testimoni, quindi vado avanti per la mia strada”. Possibilmente asfaltata, aggiungiamo noi.