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Aci Sport Enna: ecco cos’è successo a Calascibetta

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Interviene in contropiede sulle dichiarazioni dell’assessore del Comune di Calascibetta direttamente Ferdinando Ingrà, delegato Aci Sport Enna, che ci ha raccontato di avere inizialmente cercato un dialogo con intenti mediativi falliti, per poi vedersi costretto a scrivere alla Prefettura e alle altre autorità competenti.

“L’annullamento della Ronde di Calascibetta è legato unicamente al fatto che non si trattava di una manifestazione ludico-ricreativa e che, come previsto dal Codice della Strada, oltre che dal regolamento del Coni e dalle circolari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, era una vera e propria competizione abusiva. Inoltre, ma non ultimo per importanza, né la Uisp e né la Aics avevano autorizzato questa manifestazione, che hanno disconosciuto”.

Interviene in contropiede sulle dichiarazioni dell’assessore del Comune di Calascibetta direttamente Ferdinando Ingrà, delegato Aci Sport Enna, che ci ha raccontato di avere inizialmente cercato un dialogo con intenti mediativi falliti, per poi vedersi costretto a scrivere alla Prefettura e alle altre autorità competenti in materia per fare rispettare la legge dinanzi al rischio che si consumasse un reato.

I problemi della Ronde Calascibetta sarebbero legati al mancato rispetto delle procedure dei permessi, che in ogni caso bisognava chiedere anche ad Aci, ente che invece sarebbe stato escluso dall’esprimere il parere inziale. Da ciò che ci racconta Ingrà, il suo tentativo di mediazione diretto con l’organizzatore, con il Comune e con l’assessore sarebbe miseramente fallito.

“Abbiamo letto frasi su comunicati stampa come “Calascibetta avrà il suo primo rally”, ho verificato la tipologia di percorso che superava i 40 km/h trasformando la cosiddetta manifestazione ludico ricreativa in una vera e propria competizione, c’erano anche problemi assicurativi, ma soprattutto un giorno la manifestazione doveva essere sotto egida Uisp, che poi li ha disconosciuti, e poco dopo doveva essere sotto egida Aics, anche loro li hanno disconosciuti (nonostante siano stati fatti dei volantini come quello pubblicato da noi pubblicato in questo articolo che indicavano l’egida Uisp, ndr). Ho cercato di spiegare ai diretti interessati – prosegue Ingrà – che non si poteva organizzare quel tipo di competizione, che queste gare e in quelle modalità sono proibite dalla legge, ma non mi è stato dato ascolto. A questo punto sono stato costretto ad intervenire sulla Prefettura e sulle forze dell’ordine, facendo riconvocare il tavolo tecnico. In quella sede abbiamo esposto le motivazioni di cui vi ho fatto cenno prima e lo stesso sindaco si è trovato d’accordo a non dare il nulla osta. Relativamente al pienone di iscritti e all’eventuale danno al territorio, ho assistito ad un grande balletto di numeri. Prima non erano più di 25, ma ad un certo punto avrebbero superato i 60. Ci sono delle regole e delle leggi e devono essere rispettate non solo da noi di Aci Sport”.

Con l’intervento di Aci Sport Enna riteniamo di avere completato il quadro della situazione relativa alla Ronde Calascibetta, seppure restiamo disponibili ad altre eventuali repliche o testimonianze sull’argomento.